Monthly Archives: maggio 2016

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Le differenze tra le risoluzioni display 4K, HD, Full HD

Nel mondo digitale, si sente spesso parlare di schermi di tecnologie differenti e, soprattutto, contraddistinti da caratteristiche molto diverse: al di là delle dimensioni fisiche, infatti, sono altri parametri di questi apparecchi a fare la distinzione tra un certo tipo di schermo, soprattutto in termini qualitativi.

Non è detto, infatti, che degli schermi di dimensioni maggiori offrano in questo senso rappresentazioni grafiche migliori: è infatti il tipo di risoluzione a determinare la possibilità di rappresentare in maniera più dettagliata un’immagine o un video, con un numero più elevato e una densità maggiore di pixel.

Nel corso degli ultimi anni, gli standard di risoluzione che si sono imposti sul mercato – e di cui si sente parlare spesso – sono quelli dell’HD, del Full HD o 4K: li abbiamo elencati in questo ordine, proprio perché rappresentano in modo crescente l’evoluzione della risoluzione nell’ambito dei display utilizzati per dispositivi elettronici.

La risoluzione HD, contraddistinta dal rapporto 16:9 (1,78:1) e da una profondità in colori da 24 milioni, nonché da una frequenza di fotogrammi pari a 50-60 al secondo, si contraddistingue per offrire il supporto a fotogrammi da 1280×720 (il più famoso), 1360×768 e 1366×768 pixel. Lo standard video è conosciuto come 720p.

Anche nel caso della risoluzione Full HD, il rapporto è del tipo 16:9 (1,78:1), la profondità dei colori è sempre pari a 24 milioni, la frequenza dei fotogrammi per secondo si situa tra i 50-60: tuttavia, lo standard video (noto anche come 1080p) è in questo caso unico, essendo la risoluzione pari a 1920×1080 pixel.

Infine, la risoluzione 4K rappresenta un ulteriore passo avanti in termini di formato: con un rapporto di 1,89:1, una profondità di colori a 48 milioni e un numero di fotogrammi per secondo pari a 24, questo standard video è pari a 4096x2160pixel, utilizzato principalmente in ambito cinematografico.

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Una panoramica sugli schermi Black Diamond

Uno dei problemi che si riscontra frequentemente nella riproduzione di contenuti video su tanti supporti, è l’efficacia del contrasto nei colori e, in particolar modo, nella consistenza del nero, che spesso non è “assoluto” come si vorrebbe, soprattutto all’interno di ambienti che si possono ritenere fin troppo luminosi.

Gli appassionati di home cinema conoscono bene questo problema e, coloro i quali sono ben informati sugli ultimi sviluppi della tecnologia, magari hanno già sentito parlare a più riprese di schermi Black Diamond: ma che cosa sono? Quali standard qualitativi possono offrire durante la riproduzione di contenuto video?

Gli schermi Black Diamond vi offrono prima di tutto un elevato contrasto, grazie al telo realizzato con 7 diversi strati per il filtraggio e la polarizzazione: il risultato di questa tecnica costruttiva, si può sintetizzare nel respingimento della luce indesiderata dell’ambiente e nella riflessione della luce del proiettore.

In questo modo, si risolve un problema fondamentale – come quello del riflesso all’interno di un ambiente – senza dover intervenire sulla stanza, in modo particolare su pareti e soffitti, i quali vengono generalmente trattati per impedire che luci estranee a quella del proiettore possano rovinare la qualità dell’immagine proiettata.

Gli schermi Black Diamond godono anche delle certificazioni di tipo 3D e 4K, due standard cinematografici che sono sempre più richiesti da parte del pubblico cinefilo, soprattutto per quello più esigente, che non vuole rinunciare al piacere offerto da una proiezione video contraddistinta da elevati standard qualitativi.